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Corrupt – Il mio sbaglio più grande

Tempo di lettura stimato: 4 minuti

Recensione: Corrupt – Il mio sbaglio più grande è un libro di Penelope Douglas. Appartiene al genere del Dark Romance ed è il primo di una serie intitolata “The Devil’s Night Series”. Super fenomeno del BookTok, questo romanzo, anzi, questa serie, è pressoché ovunque. Perciò, incuriosita dal contenuto, l’ho letto e ora sono qui per dirvi tutta la verità su quel che penso di questo libro.

La trama di Corrupt

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  • Editore ‏ : ‎ Newton Compton Editori; 14° edizione (10 gennaio 2023)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Genere : Dark Romance
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 448 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 8822774752
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8822774750

“Si chiama Michael Crist. È il fratello maggiore del mio ragazzo ed è come quei film dell’orrore che guardi coprendoti gli occhi. È bellissimo, forte, e assolutamente terrificante. Non mi vede neppure. Ma io l’ho notato. L’ho visto, l’ho sentito. Le cose che ha fatto, i misfatti che ha nascosto. E non so quanto ancora riuscirò a tenere segrete le cose che gli ho visto fare. Si chiama Erika Fané, ma tutti la chiamano Rika. È la ragazza di mio fratello ed è sempre in giro per casa nostra, sempre a cena con noi. Riesco sempre a percepire la sua paura, e anche se non possiedo il suo corpo, so di avere la sua mente. È l’unica cosa che voglio. Almeno finché non andrà da sola al college. Nella mia città. Indifesa. L’occasione è incredibilmente allettante. Perché tre anni fa per colpa sua alcuni miei amici sono finiti in prigione, e ora sono usciti. Abbiamo aspettato. Siamo stati pazienti. E ora tutti i suoi incubi stanno per avverarsi.”

Corrupt - Recensione de Ilchioscodeilibri

ATTENZIONE AI TRIGGER WARNING: Per coloro i quali sono sensibili a certe tematiche, è sconsigliata la lettura di Corrupt. Le tematiche sensibili sono: iniziazione, fantasia di vendetta, abuso, relazioni tossiche, violenza, aggressione fisica, misoginia, comportamento predatorio, menzione di rapporti sessuali con minorenni, menzione di droghe per stupro, tentata violenza sessuale, dubbio consenso, bondage, rapimento, sesso di gruppo, riferimento all’incesto.

Ma parliamone nel dettaglio

Ok, è stato il mio primissimo dark romance, per cui non avevo bene idea di cosa aspettarmi. A dispetto di tutti i trigger warning sopra citati, ho trovato la lettura piuttosto piacevole e scorrevole, non così triggerosa come previsto. Se c’è qualcosa che proprio non mi è andata giù è l’esistenza di un personaggio in particolare: Damon. Perché Damon è non solo lo stereotipo del bad boy che fa andare in brodo di giuggiole la maggior parte delle ragazzine; lui va proprio oltre questa definizione. Diventa così un villain puro, con delle punte di spiccato sadismo che a tratti possono urtare la sensibilità del lettore.

Gli altri tre protagonisti maschili seguono dei valori di dubbia eticità, ma sono comunque più “soft” di Damon. Non so se partire da Michael o Kai. Ma nel dubbio partiamo da Will. Will sembra essere capitato lì per caso. Praticamente un personaggio-tappezzeria di cui, almeno in questo libro, si può fare tranquillamente a meno.

Poi abbiamo Kai. Kai è quel ragazzo un po’ timido, che però si nasconde dietro la maschera del maranza di turno perché fa figo, ma soprattutto per auto-protezione. Lo si capisce già a pagina 2 e questa idea non fa che consolidarsi con il progredire della lettura. Un tenerone, lui.

E così arriviamo a Michael. Michael è Il protagonista. Michael è il più bello, è il “capo” della gang, il duro, si fa sempre quello che decide lui. Tutti lo temono, tutte lo desiderano. Ma poi basta Rika, la semplice esistenza di Rika, a mandarlo in brodo di giuggiole come un bambino davanti a un lecca-lecca.

Infine possiamo parlare di lei, della mela della discordia. Di colei che ha fatto così tanti torti a questi quattro ragazzi da doverne pagare le conseguenze ben 3 anni dopo. Parliamo di Rika. Cresciuta a casa di Michael, praticamente una sorella minore per lui. Nulla da dire su di lei, è solo la classica ragazza un po’ svampita attratta dal pericolo e dalle spalle giganti di Michael.

Parliamo di tutto il resto, adesso…

Diciamo che superata la prima metà, durante la quale i trigger warning erano l’ultimo dei problemi (mi ha triggerata tutto il resto), ho fatto amicizia coi protagonisti. Li ho conosciuti meglio e ho letto la seconda parte con uno spirito diverso.

Come ho detto su instagram, se mi fossi fermata a metà, avrei dato forse due stelle, giusto per l’impegno. In realtà, portando a termine la lettura, qualcosa è venuto fuori. Non so ancora spiegarmi cosa, esattamente. Ma ammetto che la trama, la storia, le dinamiche hanno cambiato direzione prendendo una strada a me più congeniale e mi ha accompagnata fino alla fine quasi con dolcezza. Mi sono resa conto che Michael e Rika non sono così male, che Kai è un patatino e che Damon è comunque un sadico che non merita nulla dal mondo. E Will sarà sempre quello di cui mi dimenticherò, perché sì.

Tre stelle (non piene) meritate.

Certo è che non so quale strana magia mi sia stata fatta dalla Douglas, perché proprio in questi giorni mi sto dedicando alla lettura del secondo volume della Devil’s Night Series: Hideaway

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