La genesi del male, di Iris Bonetti
Recensione: La genesi del male è la prima esperienza thriller dell’autrice Iris Bonetti, uscito il 28 novembre in versione ebook e il 12 dicembre in versione cartacea per Delos Digital. La penna di Bonetti è sempre stata contaminata da un’aura di mistero, sin dalle sue primissime pubblicazioni in self. Solo ascoltando i suoi lettori, ha deciso di lanciarsi in un progetto noir, che a parer mio, è più che riuscito.
La trama de La genesi del male
Iris Bonetti – La genesi del male
Editore : Delos Digital (12 dicembre 2023)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 272 pagine
ISBN-10 : 8825426801
ISBN-13 : 978-8825426809
All’interno di un orfanotrofio pressoché abbandonato vive il giovane Ioan, uno degli otto bambini rimasti soli alla mercè di Olga, sadica tutrice. Decenni dopo a Torino viene trovato il cadavere di un senzatetto, con la pelle del volto divelta e appoggiata come una maschera macabra su una gamba. Al collo, un pupazzetto di pecora appeso con un filo di lana rossa. È la firma del pastore, un pluriomicida sulle cui tracce è da tempo, oltre alla polizia, anche il cronista investigativo Leonardo Landi, voluto dall’ispettrice Laura Pacini.
Landi non è solo dotato di uno straordinario intuito, ma ha un dono speciale: la capacità di cogliere frammenti di eventi che devono ancora accadere, attraverso immagini che sin da piccolo raffigura in disegni appena abbozzati. L’ultimo di questi, è l’uomo puzzle. Nel corso della complessa indagine, Landi non mancherà di dare un significato alla figura enigmatica che la sua mente ha generato, aprendo un varco su una verità agghiacciante del suo passato, fino alle radici stesse del male.
Recensione
La genesi del male è il primo thriller “puro” di Iris Bonetti, pubblicato da una casa editrice. In precedenza, l’autrice, aveva pubblicato altri due romanzi (Empatia e Isolati) in self, ed entrambi ebbero un discreto successo. Ma per il suo thriller, ambiva a qualcosa di più. Perché La genesi del male meritava la cura di un professionista. E chi, meglio di una casa editrice come Delos Digital poteva adempiere a questo compito?
Si tratta di un thriller adrenalinico, che alterna in sé due storie: quella del piccolo Ioan, un orfanello in un vecchio orfanotrofio quasi dismesso, e quella di Leonardo Landi, il cronista investigativo che da anni dà la caccia al Pastore, il serial killer di Firenze.
La genesi del male è nel nostro DNA
Pochi riferimenti al campo della medicina, ma grazie all’aiuto della psichiatra Ana Petreanu, che affianca Landi e la polizia durante le indagini, veniamo a conoscenza di una cosa che, in fondo, sappiamo già tutti: c’è una genesi del male, una sorta di ereditarietà del male. Chi vive il male sin da bambino lo assorbe, lo fa suo, lo esorcizza in modi che non possiamo neanche immaginare. C’è chi si toglie la vita, chi riesce ad andare avanti dopo un passato di follia e sofferenze, e chi, come ben sappiamo, diventa un assassino. Nessuno spoiler, naturalmente, ma è chiaro, sin dalla sinossi, che il colpevole del nostro libro ha a che fare con il piccolo Ioan.
Ioan, che vive un’infanzia rubata, nelle mani di una educatrice che a confronto la Signorina Trinciabue di Matilda sei mitica è Maria Montessori (e io ero terrorizzata da lei!). Ioan, che non ha mai conosciuto un briciolo di amore nella sua breve vita, che il suo unico desiderio era quello di avere una famiglia, come ogni bambino meriterebbe.
È da quell’orfanotrofio della periferia dell’Europa dell’est, che il Male prende forma. Un piccolo angolo di inferno su questo pianeta. Ed è da lì che La genesi del Male ha inizio.
La struttura
Il romanzo si basa su delle fondamenta ben solide, dalle quali la trama si sviluppa senza alcun intoppo. La storia di Leonardo Landi, il cronista investigativo, si intreccia con la storia principale come in un segmento di DNA: i due filamenti che si avvolgono l’uno sull’altro rimanendo paralleli per sempre. Finché un piccolo e intangibile “ponte” li unisce, rispondendo finalmente a tutte le domande che il lettore si pone. Ma questo accade soltanto alla fine, quando ogni dubbio lentamente si dipana e si avvicina l’epilogo della narrazione.
La struttura de La genesi del male è quella tipica del thriller psicologico: lasciamo perdere le caratteristiche dei thriller bestseller accessibili a tutti. È anche improbabile, se non impossibile, riuscire a trovare il colpevole prima che l’autrice lo riveli. Raccolgo sempre il guanto di sfida lanciato dagli autori thriller. Mi attivo sin dalle primissime pagine per scovare quel dettaglio minimo ma fondamentale che mi svolta la lettura. Ma stavolta ho fallito miseramente. E ne sono davvero felice!
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In conclusione, dopo aver elogiato La genesi del male in lungo e in largo, mi sento di dover fare qualche appunto. Naturalmente ne ho già parlato con l’autrice, che è stata davvero disponibile ad ascoltarmi e ad accogliere le mie perplessità. L’unico punto che può andare a sfavore del romanzo è l’editing. Purtroppo qualche errorino di ortografia e qualche refuso ci sono. Questo, tuttavia, non compromette nel modo più assoluto la lettura del libro, che resta scorrevole e accattivante.
L’altro suggerimento che le ho dato è prettamente egoistico da parte mia. Adoro i thriller psicologici, ma amo anche quei libri che affrontano le indagini concentrandosi più sull’aspetto scientifico. Medicina legale e profiling viaggiano a braccetto. E, in un prossimo romanzo, mi piacerebbe vedere approfonditi questi argomenti.
4 stelle su 5 più che meritate per questo primo esperimento letterario thriller per Iris Bonetti.