La casa del cedro, di Monica Pais
Recensione: La casa del cedro è un libro autobiografico di Monica Pais del 2020 ed è stato pubblicato da Longanesi Editore.
La trama
La casa del cedro non è un romanzo, bensì un’autobiografia. Narra i ricordi di una bambina di sette anni, Monica. Quando era piccola, infatti, Monica veniva accompagnata a casa delle zie tutte le estati. Rimaneva lì per tutto il periodo estivo, da sola, senza mamma o papà, senza i suoi amati animali, solo le zie a tenerle compagnia. “La casa del cedro”, chiamata così per via di quel gigantesco cedro che torreggiava fiero in mezzo al cortile dell’edificio, coprendone quasi tutto lo spazio calpestabile.
Analisi di La casa del cedro
Pur essendo un librettino di 199 pagine, La casa del cedro offre tantissimi spunti di riflessione. In sé racchiude tutti i ricordi di una bambina di sette anni, che veniva accompagnata dalla mamma e dal papà alla casa del cedro ogni estate. Monica, così si chiama la protagonista, rimaneva a Orosei per tutta l’estate, in compagnia delle zie e dei bambini del paese. È un tuffo nel passato, una sorta di “caro diario” di una bambina che è ormai diventata adulta.
L’autrice, infatti, sembra avere qualche conto in sospeso con quei luoghi, saturi di memorie e momenti indelebili. Ricorda ogni cosa di quei suoi soggiorni alla casa del cedro. Ogni momento è stato vissuto da lei con enorme coinvolgimento emotivo, probabilmente amplificato dall’assenza dei suoi genitori. Chiunque, anche un adulto, quando viene a mancare un punto di riferimento, cerca di distrarsi. Ed è questo che faceva Monica.
Monica ama gli animali. Li ama tutti! Cani, gatti, topi, uccelli, cavalli, delfini… tutti, nessuno escluso. È infatti proprio in quel periodo che decide davvero cosa vuole fare da grande: salvare i deboli, salvare chi non ha parola, salvare gli animali. Sarebbe diventata una veterinaria. Un sogno che si è realizzato, perché oggi Monica Pais è davvero diventata un medico veterinario, dolce e amorevole con tutti i suoi pazienti a quattro zampe.
Le mie opinioni su La casa del cedro
Nonostante io non ami particolarmente le letture “estive”, questo libro è, a parer mio, uno di quelli che chiunque deve avere necessariamente nella propria libreria. Come nella maggior parte delle autobiografie, il libro presenta pochissimi dialoghi, ne avrò contati due o tre al massimo in tutte le 199 pagine lette. Tuttavia, nonostante questa scelta stilistica, l’interesse del lettore non viene mai meno. Questo grazie alla potenza dei ricordi di Monica, che tornano a galla come dei delfini che sono stati un po’ troppo tempo sott’acqua.
Tutto assume un colore diverso: i paesaggi, le azioni compiute dagli adulti, gli animali. È il filtro applicato dallo sguardo di una bambina intimorita dal senso di abbandono dei suoi genitori e al tempo stesso affascinata dalla magnificenza della natura.
Se dovessi riassumere questo libro in poche parole, direi che è una fuga nei ricordi per fuggire dai ricordi. Una fuga involontaria ma necessaria per poter far pace col proprio passato. Per poter accettare i momenti belli, ma anche e soprattutto quelli brutti, quelli che ci hanno fatto soffrire e che ci hanno segnato per sempre.
Consiglieresti La casa del cedro?
Penso che sia il libro perfetto per chiunque voglia tornare a sognare e giocare come solo un bambino di sette anni può fare. Ma preparate i fazzoletti, perché in queste 200 pagine, si ride, ci si diverte, si sogna. Ma si prova anche tristezza, amarezza, si piange e ci si commuove per le piccole cose. Preparatevi a un turbinio di sentimenti contrastanti, di emozioni forti, di sorrisi teneri per l’ingenuità di una bambina di sette anni, che guarda il mondo con gli occhi sognanti.
In conclusione, sì, ve lo consiglio assolutamente e anzi, sono curiosa di sapere se vi ho incuriosito o avete già letto il libro! Ditemelo qua sotto nei commenti!
Vi lascio anche il link Amazon nel caso in cui siate interessati all’acquisto di questo splendido volumetto:
La casa del cedro, di Monica Pais
Ne approfitto per ricordarvi che, acquistando da uno dei miei link, contribuirete attivamente alla crescita e a una più efficiente manutenzione di questo blog, per questo vi ringrazio anticipatamente.
Piccola curiosità
Conoscete la storia di Palla, la cagnolina di Monica?
Era il gennaio 2016, quando un uomo della zona di Oristano, portò una pitbull con la testa enorme presso lo studio veterinario della dottoressa Monica. La cagnolina era cresciuta con un laccio di nylon legato intorno al collo. Il laccio aveva fatto sì che la testa le si gonfiasse come un pallone e le provocò anche delle lacerazioni piuttosto gravi. Monica non si arrese, curò la sua amica a quattro zampe e la battezzò Palla. Da allora, Palla è la sua fedele compagna di vita e di avventure. È un cane felice e la sua testa è tornata delle normali dimensioni.
Dopo questa stupenda storia, Monica ha fondato un’associazione, Effetto Palla Onlus, vi lascio un estratto dalla pagina “Chi siamo”, così potrete capire meglio di cosa si tratta:
“[…] una rete di strutture veterinarie e volontari che si occuperà di curare gli animali in difficoltà, quelli che vivono le peggiori situazioni in tutta Italia, non solo in Sardegna, promuovere progetti organizzare eventi di sensibilizzazione e svolgere azioni per fare concretamente il bene di quelli che ci piace chiamare animali di nessuno, randagi, smarriti, rottami.”