I Malavoglia, di Giovanni Verga
Recensione: I Malavoglia è un romanzo scritto dall’autore catanese Giovanni Verga. È stato pubblicato nel 1881 a Milano dalla Casa Editrice Treves.
La trama
La trama de I Malavoglia è piuttosto complessa. In breve, narra la storia della famiglia Toscano, soprannominata i Malavoglia. Essi vivono ad Aci Trezza, un paese del catanese. Sono una famiglia di pescatori e possiedono una basca, chiamata Provvidenza.
Sfortunatamente, il più grande dei nipoti di Padron ‘Ntoni, ‘Ntoni, viene chiamato a partire per la leva militare. Senza l’aiuto economico di ‘Ntoni, i Malavoglia saranno costretti a intraprendere l’attività di venditori di lupini. Si serviranno della Provvidenza per arrivare nelle limitrofe località di mare per vendere i legumi. Da questo momento, l’intera famiglia sarà vittima di un tragico destino: la sfortuna sembra perseguitarli.
Analisi di I Malavoglia
Come accennato in precedenza, la trama de I Malavoglia è piuttosto complessa. Questo perché l’autore, celebre esponente del verismo, mette in difficoltà il lettore con il suo stile “schietto”. I personaggi sono moltissimi, sia i principali che i secondari. Persino le cosiddette comparse hanno un nome, un cognome e un soprannome. D’altronde, la realtà di un piccolo paese di pescatori dell’Ottocento, era proprio questa. Tra le donne in cortile a spettegolare di questa o di quell’altra persona e le malelingue che si diffondono a macchia d’olio, l’Aci Trezza dei Malavoglia è uno spaccato della situazione sociale dell’epoca.
In un paese di mare ancora completamente arretrato, la pesca è forse l’unica attività che possa permettere ai cittadini una vita appena dignitosa.
Lo stile di Verga
Giovanni Verga è stato reso famoso dalla corrente letteraria del tempo: il Verismo. È infatti una caratteristica di tutte le sue opere, quella di descrivere “il fatto nudo e schietto”. All’autore non importano sciocchezze come la presentazione dei personaggi, l’introduzione ai luoghi e romanzare le vicende. No. A Verga importa semplicemente descrivere fatti, esattamente come accadono, senza perdersi in giri di parole.
Le mie opinioni su I Malavoglia
Ho letto questo romanzo per la prima volta in quinta superiore. Era un compito per scuola ed ero sicura che mi sarei annoiata a morte. Invece ho scoperto uno stile e una veridicità dei fatti che mi hanno lasciato senza parole. Complice l’ambientazione in luoghi a me così tanto familiari, questo è probabilmente il mio classico preferito in assoluto. Purtroppo non è facile da apprezzare proprio per la difficoltà di comprensione del testo intero. Abituati come siamo a romanzi molto descrittivi e prolissi, è naturale trovarsi un po’ spiazzati di fronte alla ferma schiettezza de I Malavoglia.
Tuttavia, le particolarità di questo libro sono infinite e mi servirebbe molto più spazio di quanto ne abbia per un singolo articolo. Per cui ho deciso di parlarvi, nell’analisi sopra, solo di ciò che davvero tende a spaventare il lettore. Naturalmente, nella speranza che riusciate a passare oltre questa difficoltà iniziale e vi lasciate del tempo per familiarizzare col lessico e con lo stile.
Consiglieresti I Malavoglia?
Assolutamente sì e il mio consiglio più spassionato è dargli sempre una seconda possibilità. Molto spesso il primo approccio a questo romanzo è a scuola, lo si affronta esclusivamente per dovere. Lasciando passare un po’ di tempo e avvicinandosi a I Malavoglia quando ci si sente pronti, è senza ombra di dubbio, possibile apprezzarlo nella sua semplicità (o complessità?).
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