Che fine ha fatto Liz?, di Chiara Citrini
Recensione: Che fine ha fatto Liz? è il romanzo d’esordio di Chiara Citrini, giovane scrittrice che ha pubblicato il suo primo libro con Rossini Editore. Si tratta di un thriller ambientato nello Utah (USA).
La trama
Chiara Citrini – Che fine ha fatto Liz?
Editore : Rossini (Rende)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 271 pagine
ISBN-10 : 8831469622
ISBN-13 : 978-8831469623
Nella tranquilla cittadina di Holladay, nello Utah, vive la famiglia Cooper, composta da Liam, il capofamiglia, la moglie Liz e la figlia Amelia. La loro vita agiata e dall’apparenza perfetta è in realtà segnata da una terribile tragedia: la perdita della secondogenita Estelle, avvenuta tre anni prima. Un giorno Liam, rientrando a casa da un viaggio di lavoro, scopre che la moglie è sparita. Molti sono gli scenari che si profilano: rapimento a scopo di estorsione? Allontanamento volontario? Suicidio? Omicidio? Per ragioni diverse, sembrano tutte opzioni plausibili. A condurre le indagini c’è Christopher Warren, enigmatico detective che nasconde un segreto inconfessabile. Qualcuno trama nell’ombra, arrivando a minacciarlo di morte. Più ci si addentra nel caso, più ogni certezza sembra sgretolarsi. In una corsa contro il tempo, tutti si chiedono: che fine ha fatto Liz?
Analisi di Che fine ha fatto Liz?
È un romanzo abbastanza breve: 256 pagine, ma con un’interlinea piuttosto vistosa. Il che lo rende il libro perfetto per chiunque si voglia approcciare al thriller senza doversi occupare di pagine fitte di scritte.
Il ritmo della lettura
Una delle prime cose che il lettore può verificare, sin dalle primissime pagine, è la quasi totale assenza di descrizioni. Il romanzo, infatti, si sviluppa principalmente grazie al cambio di prospettiva tra i personaggi. L’utilizzo di questo espediente ha permesso all’autrice di far sì che il lettore possa vedere le scene attraverso gli occhi dei protagonisti, riducendo ai minimi termini ogni tipologia di descrizione.
Il risultato che ne viene fuori è un libro dal ritmo incalzante, cosa molto apprezzata nei thriller, che hanno bisogno di un perenne stato di inquietudine che accompagna il lettore durante la sua esperienza. La quasi totale assenza di descrizioni, tuttavia, non pregiudica in alcun modo l’efficacia comunicativa del testo. Risulta, infatti, molto semplice immaginare la cittadina di Holladay, le caratteristiche degli abitanti che la vivono e soprattutto il background dal quale i protagonisti della storia provengono.
I personaggi
Sono tutti ben delineati. Ognuno ha una propria personalità e diverse peculiarità. Persino Liz, che non compare mai attivamente nel corso della narrazione, prende forma a 360 gradi, pregi e difetti inclusi. Anche qui, l’autrice non si perde in descrizioni infinite per delineare i tratti principali dei suoi personaggi: lascia che siano loro stessi a presentarsi per ciò che realmente sono.
Lo stile
Lo stile è decisamente molto scorrevole (quando ho iniziato a leggere Che fine ha fatto Liz? era sera ed ero convinta che non avrei letto più di una decina di pagine. E invece ne ho lette ben 86!). Il romanzo si legge tranquillamente in un pomeriggio o, comunque, in quattro o cinque ore. Complice, forse, l’interlinea abbastanza evidente. Ma ciò non va minimamente a intaccare la trama, che risulta completa e priva di lacune.
Le mie opinioni su Che fine ha fatto Liz?
Quando l’autrice mi ha contattata per recensire il suo romanzo thriller, non mi sarei mai aspettata un libro di una qualità così elevata. Tenendo sempre a mente che si tratta di un esordio, e che in quanto tale può essere migliorato con l’esperienza, Chiara Citrini mi ha impressionato moltissimo. La trama è piuttosto lineare e senza fronzoli, ma non mancano i colpi di scena che sorprenderanno anche i veterani del thriller. È un libro che sorprende per la sua semplicità e la sua schiettezza. Abbandonate ogni meccanismo psicologico possibile e immaginabile, se deciderete di leggere Che fine ha fatto Liz?¸ lasciatevi trascinare dalla storia e dai pensieri di Warren e di Cooper, e dalla malinconica Amelia.
Consiglieresti Che fine ha fatto Liz?
È una domanda retorica, perché la risposta, arrivati a questo punto, sia ovvia. Certo che lo consiglio e, anzi, vi dirò di più. Lo consiglio a chiunque si voglia avvicinare alla lettura. Il modo in cui è impaginato fa scorrere tutte le 256 pagine con estrema velocità. Lo consiglio anche a chi, invece, vuole avvicinarsi al thriller e non cerca un thriller alla Carrisi (troppo psicologico e difficile, per i neofiti). E lo consiglio pure a chi è amante del thriller, ma ha voglia di leggere qualcosa di diverso dalle solite storie di assassini e serial killer. Cosa c’è di così bello? Non vi resta che scoprirlo leggendolo!