La verità sul caso Harry Quebert, di Joël Dicker
Recensione: La verità sul caso Harry Quebert è un romanzo giallo di Joël Dicker, pubblicato in Italia per la prima volta nel 2013 da Bompiani Editore.

La trama
Estate 1975: Nola Kellergan ha 15 anni quando scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, nel New Hampshire. Le indagini della polizia non arrivano a una soluzione e il caso viene archiviato.
Primavera 2008: Marcus Goldman vive a New York. È un giovane scrittore di successo che sta vivendo un fastidiosissimo blocco dello scrittore. Ma nulla sembra davvero andare per il verso giusto: il suo amico e docente Harry Quebert, scrittore di grande fama, viene accusato dell’omicidio della giovane Nola. Così Marcus parte alla volta di Aurora al solo scopo di dimostrare l’innocenza del suo amico, ma deve anche fare i conti con le pressioni dell’editore che esige un romanzo di successo entro il termine prefissato.
Analisi di La verità sul caso Harry Quebert
È un tomo gigantesco, di 770 pagine, ma che si legge con estrema facilità. Le pagine scorrono piacevolmente rapendo il lettore e gettandolo a capofitto dentro la storia, carica di intrighi e suspense.
La trama è ben costruita, ricca di dettagli che man mano fanno venire a galla piccoli indizi che andranno a formare il grande puzzle delle indagini. Tuttavia penso che gli amanti del genere thriller psicologico, possano rimanere un po’ delusi dal romanzo nel suo complesso. Infatti, a fronte di una trama molto solida, vi sono molte lacune sul livello pratico delle indagini. Ma delle mie opinioni a riguardo parleremo dopo.
I personaggi sono molteplici: Harry Quebert e Marcus Goldman sono indubbiamente i protagonisti della vicenda, ma ai fini della recensione è utile menzionare anche Perry Gahalowood, il sergente afroamericano incaricato delle indagini. Ognuno di essi, Nola compresa (che potrebbe essere definita personaggio non protagonista), è molto ben caratterizzato. Non tanto a livello fisico, quanto a livello caratteriale. È degna di menzione anche la mamma di Marcus, persona fastidiosa e invadente che non si capacita del fatto che il proprio figlio non abbia ancora trovato la persona giusta, arrivando pure a dubitare della sua eterosessualità.
Le mie opinioni su La verità sul caso Harry Quebert
Bene, è arrivato il momento che tanto desideravo e temevo al tempo stesso. Perché? Perché stavolta ho davvero tante cose da dire!
Nel complesso il romanzo è molto carino, senza grosse pretese. Non lo ritengo un must, ma risulta comunque molto leggero da leggere.
Come ben sapete, il thriller è il genere che mi identifica di più. Ho letto La verità sul caso Harry Quebert subito dopo aver letto un thriller psicologico molto cervellotico, Il gioco del suggeritore, di cui vi parlerò sicuramente. Stavo affrontando il buio profondo che aspetta tutti i lettori al termine di un libro amato, quando mi sono imbattuta in questo romanzo. Attratta dal numero di pagine e dalla copertina (sì, ho dei canoni di scelta dei libri piuttosto singolari), l’ho acquistato e ne ho immediatamente iniziato la lettura.
Era partito bene, mi sono trovata subito nel vortice degli avvenimenti e il coinvolgimento era reale. Con l’avanzare della storia, però, ho notato alcune cose che non rientrano proprio nelle mie corde.
Nei dialoghi sono presenti un po’ troppi vocativi per i miei gusti: “Marcus, ho paura” “Marcus, se decidessi di…” “Ti tireremo fuori da qui, Harry” questi sono solo degli esempi presi aprendo il libro a una pagina a caso. Personalmente ritengo non necessario chiamarsi per nome a (quasi) ogni frase, chi lo fa nella vita di tutti i giorni?
Parlando della madre di Marcus, invece, sento quasi lo stesso fastidio che può provare il protagonista della storia. Lo avverto ed è proprio tangibile. “Quando ti sposi?” “Non sarai mica omosessuale?” “Voglio un nipotino”. Queste sono frasi ricorrenti, cui il lettore deve fare l’abitudine ogni qualvolta entra in scena questo simpatico personaggio femminile.
Gahalowood, infine, penso sia il personaggio che tra tutti sia stato basato su uno stereotipo: è afroamericano e ovviamente, in quanto tale, prova disgusto per le persone che lo circondano e non nasconde la sua ostilità nei confronti di Marcus. È esattamente lo stesso personaggio che troviamo in tv nei film o nelle serie: burbero e diffidente con tutti.
Consiglieresti La verità sul cado Harry Quebert?
Nonostante il mio disappunto su alcuni dettagli del romanzo, io l’ho trovato davvero molto carino, soprattutto per chi si approccia al genere per la prima volta. Diverso è il caso in cui siate degli amanti del thriller, ormai iniziati da parecchio tempo e alla ricerca di sfide sempre più complesse e macabre. In questo caso, è un libro che vi proporrei come lettura estiva o semplicemente per passare il vostro tempo in modo leggero e senza pretese.
Insomma, è un libro che consiglierei a chiunque, ma con le dovute accortezze del caso. Spero davvero di avervi incuriositi!
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Se invece lo avete già letto, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi, vi aspetto qua sotto nei commenti per parlarne tutti insieme!
Piccola curiosità
Sapevate che nel 2018 dal romanzo è stata tratta una serie TV? Io purtroppo devo ancora finire di vederla, ma spero tanto di poterla recensire quanto prima. Che sia uno dei rari casi in cui la serie TV supera il libro? Non vedo l’ora di scoprirlo e di potervelo raccontare!

