Il figlio ultimo, di Andrea Imperiali
Recensione: Il figlio ultimo è un romanzo scritto da Andrea Imperiali e pubblicato nell’estate del 2020 da Robin Edizioni. Una lettura importante, che tocca i più disparati argomenti e che copre un arco temporale molto vasto.
La trama
Andrea Imperiali – Il figlio ultimo
Editore : Robin Edizioni
Lingua: : Italiano
Copertina flessibile : 240 pagine
ISBN-10 : 8872746604
ISBN-13 : 978-8872746608
Due storie che si congiungono in un’unica storia ambientata tra gli anni Settanta e gli anni Zero. A Napoli, il curioso e ribelle Tommaso si sente più a casa nella giungla della città che nel giardino della sua nobile famiglia. A Milano, il solitario e tenace Renato lavora in pubblicità come creativo. Il figlio ultimo intreccia i travagliati percorsi interiori dei protagonisti con il destino collettivo di tanti giovani che, nati troppo tardi per le grandi contestazioni del secolo scorso, hanno inseguito trasgressioni e carriere per poi ritrovarsi invecchiati senza aver fatto sentire la loro voce.
Analisi de Il figlio ultimo
Un libro tutto da scoprire, Il figlio ultimo. Sin dalle primissime pagine, si denota la vasta cultura dell’autore, che ricopre i più disparati ambiti. Attraverso citazioni filosofiche, riferimenti politici e a canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana, Imperiali riesce a far trasparire un quadro nitido e cristallino dell’Italia negli ultimi sessant’anni di storia. Ognuno di questi elementi è inserito all’interno del testo in un modo così elegante da passare quasi inosservato. Inoltre, questa mescolanza di eventi realmente accaduti nella nostra storia nazionale, rendono indecifrabile il genere di romanzo: è un romanzo di fantasia? Una storia vera? Una mescolanza delle due cose?
Tutto, infatti, assume una dimensione così reale da far sì che il lettore si senta coinvolto in prima persona nella narrazione. Un momento è incarnato in Tommaso, il momento dopo è a Milano nello studio di Renato.
I personaggi
Tommaso e Renato sono i protagonisti di questa storia. Tommaso è un bambino di quattro anni, nato nella Napoli degli anni ’60. È figlio di un’epoca in cui tutto sembra andare per il verso giusto, ma si sente completamente fuori luogo, sbagliato. Renato, invece, è un uomo, nato a Napoli, ma trasferitosi a Milano, in cerca di una realizzazione personale. A Milano si trova bene, ma anche lui si sente insoddisfatto, fuori luogo, in un tempo che non gli appartiene.
Lo stile
Direttamente connesso al primo sottoparagrafo di questa Analisi, è senza dubbio lo stile. Imperiali, come detto in precedenza, ha la grande capacità di confondere il lettore lasciando trasparire la possibilità che Il figlio ultimo sia un romanzo ispirato a una storia vera, o addirittura che sia la narrazione aderente a fatti realmente accaduti. È così? Non è così? Chi lo sa!
A ogni modo, resta il fatto che il lessico adoperato lungo tutta la narrazione rende la lettura scorrevole e, pertanto, praticamente impossibile staccarsi dalle pagine.
Le mie opinioni su Il figlio ultimo
Quando Robin Edizioni mi ha proposto di collaborare con questo romanzo, non avevo idea di cosa mi aspettasse. Credo che la sinossi sia una di quelle scritte meglio in assoluto. Non lascia trasparire nulla se non le poche accattivanti informazioni che possono avvicinare un lettore.
Sin da subito, mi sono trovata catapultata nella storia di Tommaso, poi in quella di Renato. Ho assistito in prima persona alla crescita del bambino di Napoli e all’evoluzione della carriera dell’uomo naturalizzato milanese. Ero lì, con loro. Ho vissuto i loro momenti di spensieratezza e le loro più vorticose riflessioni. Sono stata preoccupata per loro, li ho aiutati nella ricerca del loro posto nel mondo. Sono felice di aver potuto leggere questo romanzo, e l’ho centellinato fino a quando mi è stato possibile. Poi non ho più resistito e l’ho finito in un battito di ciglia. Ed è ora che possiate leggerlo anche voi.
Consiglieresti Il figlio ultimo?
Oh! Assolutamente sì! È una sorpresa bellissima, piacevole e cruda al tempo stesso. Si tratta di un libro adatto agli amanti di tutti i generi, perché questo romanzo non appartiene ad alcun genere. È semplicemente Il figlio ultimo. Raro. Anzi. Unico.
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