L’uomo della sabbia, di Lars Kepler
Recensione: L’uomo della sabbia è un romanzo scritto da Lars Kepler, pseudonimo usato dai coniugi Alexander Ahndoril e Alexandra Coelho Ahndoril. In Italia è stato pubblicato da Longanesi nel 2013 e da TEA nel 2014.
La trama
L’uomo della sabbia è il quarto romanzo della saga di L’esecutore che vede come protagonista l’ispettore Joona Linna.
Un ragazzo viene trovato in piena notte su un ponte ferroviario, in stato confusionale e con evidente bisogno di cure ospedaliere. Si scoprirà che è uno dei due fratelli rapiti dodici anni prima e ormai dichiarati morti da ben sette anni. La sorella è ancora tra le grinfie dell’Uomo della sabbia, è così che lo hanno sempre chiamato. Il poliziotto Joona Linna si farà carico delle ricerche cercando di scoprire la verità. È una corsa contro il tempo: date le condizioni critiche del ragazzo, la sorella potrebbe morire entro breve tempo se non riceverà le cure adeguate.
Analisi di L’uomo della sabbia
Quella dell’Uomo della sabbia è una leggenda che esiste realmente in terra svedese. Si tratterebbe di un uomo che quando soffia la sabbia in faccia alle sue vittime, queste cadono in un sonno profondo e, quando si risvegliano, restano intorpidite a lungo.
Tale leggenda, unita allo sfondo thriller del romanzo, fanno sì che venga fuori una trama davvero inquietante ma avvincente al tempo stesso. Il lettore si trova catapultato sul ponte ferroviario insieme a Mikael, questo è il nome del ragazzo rapito. Insieme a Mikael si sente disorientato e confuso, prova il suo stesso dolore fisico e lo stesso spaesamento che lo pervade nel momento in cui qualcuno inizia a prendersi davvero cura di lui.
Con Joona Linna il lettore indossa l’uniforme da poliziotto e indaga alla ricerca della verità. Prende a cuore il caso, proprio come l’ispettore, con l’unico chiodo fisso di salvare la sorella di Mikael, sempre che sia ancora viva.
Il romanzo scorre velocemente, le 524 pagine volano sotto il naso di chiunque legga: la fretta di scoprire se la giovane donna rapita (all’epoca dei fatti solo una bambina) sia ancora viva, spinge il lettore a divorare il libro.
Le mie opinioni su L’uomo della sabbia
Quando ho acquistato il libro, non sapevo fosse il quarto di una saga. L’ho comprato ammaliata dalla copertina e dal nome dell’autore, di cui avevo solo sentito parlare benissimo. Così, senza neanche avere il tempo di prenderlo dallo scaffale, ero già alla cassa, pronta per portarmi via quella meravigliosa copia che ero ansiosa di leggere.
Fortunatamente, come la maggior parte dei romanzi thriller, anche se si tratta di una saga, il libro è auto-conclusivo, per cui non ho avuto problemi di comprensione. Naturalmente mi sono ripromessa di leggere anche tutti gli altri romanzi della coppia, dal momento che anche Il porto delle anime, letto in un secondo momento, mi è piaciuto moltissimo.
In generale, quanto scritto sopra nell’analisi rispecchia esattamente ciò che ho provato io leggendo il romanzo. L’ho divorato in brevissimo tempo e non vedevo l’ora di scoprire come sarebbe andata a finire. Il colpevole era veramente chi credevo che fosse? C’erano dettagli che mi ero lasciata sfuggire? Chi altri poteva essere stato a parte il presunto colpevole? Sono queste le domande che mi sono posta (e che sempre mi pongo leggendo un bel thriller). E le risposte le ho trovate solo nelle ultimissime pagine, come succede in ogni thriller che si rispetti.
Consiglieresti Il porto delle anime?
Assolutamente sì, soprattutto agli amanti del genere. Anche a chi non conosce Lars Kepler o non lo ha mai sentito nominare. Credo sia impossibile non innamorarsi di questa coppia di scrittori. Il loro affiatamento trapela persino dalle pagine, si fonde in un’unica persona capace di far sognare il lettore. I loro romanzi che ho letto sono scritti davvero bene, con un lessico accattivante e con delle ambientazioni inquietanti ma molto avvincenti.
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