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La fidanzata d’America, di G. Cafari Panico

Tempo di lettura stimato: 3 minuti

Recensione: La fidanzata d’America è un romanzo di Giusy Càfari Panico edito Castelvecchi e uscito il 6 luglio 2020. In sole 134 pagine, racchiude un romanzo storico d’effetto e molto piacevole.

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La trama

Ada è una “ragazza da marito” abruzzese. Ha vissuto la prima guerra mondiale e l’influenza spagnola. Non ha mai lasciato il suo piccolo paese nemmeno per una gita fuori porta. È il 1920, in pieno periodo pre-fascista, quando un giovanotto, sarto di mestiere chiede la sua mano. Ma lui andrà in America a cercar fortuna per sé e per la sua amata, che presto lo raggiungerà. Ada cuce il corredo e Bettuccio è un gran lavoratore, lui fatica tutti i giorni. Solo che qualcuno si opporrà alle nozze. Cosa succederà alla giovane protagonista?

Analisi di La fidanzata d’America

La prima cosa che salta all’occhio del lettore sono i frequenti riferimenti storici e a celebri personaggi come D’Annunzio e Mussolini. Così, senza accorgersene, ci si ritrova a fare un ripasso, molto gradito, della storia e della letteratura italiana. Sullo sfondo dell’impresa di Fiume e delle imminenti elezioni, viene imbastita e curata la storia di Ada. Ada è una semplice ragazza di un paese ai piedi della Majella e del Gran Sasso. Ha la passione per il cucito, sa far di conto ed è dotata di una bellezza sublime, tanto da farle avere diversi pretendenti.

Il contesto in cui è inserita la protagonista è un contesto rurale, in cui manca quasi del tutto l’alfabetizzazione. La semplicità dei personaggi è evidenziata dal linguaggio semplice che l’autrice usa nel testo. Molte le espressioni dialettali o gli evidenti errori grammaticali commessi nei dialoghi, soprattutto quando ci sono di mezzo adulti o anziani, appartenenti a una generazione completamente ignara dell’utilità sociale della scuola.

Le mie opinioni su La fidanzata d’America

Ho ricevuto La fidanzata d’America in collaborazione con l’Associazione Culturale Muselunghe, pertanto non perdo l’occasione per fare un sentito ringraziamento alla suddetta associazione per avermi omaggiato di una copia del libro.

Quando ho iniziato a leggere questo libro, non avevo idea che un’oretta dopo mi sarei ritrovata ad averne divorato già una buona metà. 134 pagine possono essere poche, ma a volte sembrano infinite. Dipende tutto dal loro contenuto. In questo caso il libro mi è sembrato davvero molto (oserei dire anche troppo) breve. È iniziato ed è finito in un batter d’occhio, segno che la scrittura di Giusy Cafari Panico è molto scorrevole e invitante.

Non ci sono troppi colpi di scena e, nonostante la minaccia del ventennio fascista sia dietro l’angolo (anche se i protagonisti della storia non lo sanno ancora, ovviamente), la lettura è molto piacevole e rilassata.

Consiglieresti La fidanzata d’America?

È un romanzo molto semplice, carino. si legge in un batter d’occhio senza che si abbia il tempo di accorgersene. Potrebbe essere un’ottima lettura, soprattutto per i ragazzi delle scuole superiori alle prese con il periodo più tragico della storia italiana (e mondiale). È un buon modo per collegare storia e letteratura, conoscere i valori della famiglia nelle piccole realtà dell’epoca e farsi un’idea ben chiara di come fosse vivere a quel tempo.

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